venerdì 21 dicembre 2007

PRONTI, SI VOLA?

All'unanimità. E' la maggioranza con cui il Cda di Alitalia ha deliberato in favore di Klm-Air France, dopo la stessa presa di posizione dei piloti. Questa doppia scelta francese dovrebbe far riflettere il fronte "italianista" pro-Air One.
Rispetto alla cordata italiana, l'azienda francese può mettere a segno qualche decisivo punto a proprio favore. Ecco qualche buona ragione per vendere ad Air France:



1) Se i sindacati e una buona parte dello schieramento politico (da An al Pd) appoggiano Air One, è acnhe perchè l'azienda in mani italiane è più condizionabile. Ma se l'acquirente non avrà mano libera nel ridimensionare il personale, tagliare i costi, abbattere i privilegi il destino di Alitalia rischia di essere segnato.


2) Come ha fatto notare Enrico Morando (Pd) sul Corsera, dietro all'offerta di AirOne ci sono ben tre banche: se il loro appoggio dovesse venire a mancare in un qualsiasi momento, come si soterrebbe Alitalia?


3) AirOne detiene già una quota consistente del mercato, mi pare il 30%, ed un 'eventuale acquisizione della compagnia di bandiera la metterebbe probabilmente in una situazione di monopolio. E difatti la questione è sotto osservazione dell'Antitrust.


4) Smettiamola con questa storia dell'italianità delle imprese, l'importante è che il consumatore tragga beneficio dall'operazione di vendita.

Saluti
Emanuel

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao emanuel sn ste.
beh...per quanto riguarda l'ormai centro-meridionale azienda Alitalia s.p.a., potrebbe giovare avere come partner Air France, ma per la Lombardia e Malpensa sarebbe un danno da BEN 15 MILIARDI di € all'anno, per nn parlare del danno arrecato a TT il Nord. Quindi, se Alitalia e il governo volessero fare di testa loro per garantirsi la sopravvivenza, per quanto dettata da una logica che nn fa una piega, lo stesso dovrebbero fare anche la Lombardia e TT il Nord Italia che sarebbero con questa scacchiera penalizzati enormemente, oltre a ciò ci sarà anche un danno sociale, perchè ci saranno interi paesi del varesotto che di Malpensa ne avevano fatto un'occasione di sviluppo della propria comunità. Migliaia di persone, famiglie disoccupate. I politici che stanno giù a Roma nei vari palazzi si stanno giocando il Nord Italia, perchè a furia di esasperarlo, di spremerlo con le tasse e colpi bassi di ogni genere, alla fine si ribellerà e chi si è visto si è visto. Insomma a buon intenditore poche parole. I politici stanno consegnando su un piatto d'argento il Nord Italia alla Lega Nord e ai movimenti secessionisti ed indipendentisti, che con questa ennesima decisione "Nazionale" hanno sempre più motivo d'esistere.
Mi vengono in mente le parole del procuratore Calogero che è in servizio a Padova "[...]guai a far entrare nel sistema-opinione l’idea che lo Stato non riesca ad assicurare una tutela effettiva dei diritti fondamentali e autorizzi, o peggio tolleri, altre forme di tutela non controllate dallo Stato[...]" in questo caso riferite al discorso sicurezza, ora c'è anche l'inezia a tutelare una zona che lavora e che produce.
Varamente è l'ora che lo Stato si faccia da parte e conceda l'AUTONOMIA alle regioni del Nord che lo chiedano (Lombardia e Veneto in primis). Saranno sicuramente in grado di supplire al meglio all'inetto Stato italiano!

ciao di nuovo Emanuel, vienimi a trovare e auguroni!

Emanuel ha detto...

Ciao Ste
piacere di ospitarti.
Credo che alla tue obiezioni circa Air France si possano dare due risposte:

1) E' vero, probabilmente i francesi penalizzeranno Malpensa. Ma come ho già sottolineato nell'intervento, se Alitalia resta in mani italiani potrebbero esserci pesanti condizionamenti e gravi difficoltà nel risanare la compagnia.

2) Se Alitalia si ritirasse in tutto o in parte dallo scalo milanese, AirOne potrebbe prenderne il posto. Potrebbe addirittura crearsi una salutare concorrenza tra le due compagnie, che potrebbero contendersi quote di utenti.

Sul decreto sicurezza invece concordo con te, la figura fatta dal centrosinistra è pessima, con l'inserimento addirittura di un rimando sbagliato (e non è l'unica figuraccia, se si considerano il cao Petroni e quello Speciale).

Anche sull'autonomia hai ragione: penso in particolare che ci vorrebbe un vero federalismo fiscale, che lasci sul territorio la maggior parte delle risorse.

Grazie per il commento
Ciao
Emanuel

Tolomeo da Lucca ha detto...

Ciao Emanuel,
il dato importante è che lo Stato smetta di bruciare denari pubblici per una azienda cotta come questa. Concordo che l'italianità per le ex compagnie aeree di bandiera sia una scemenza. Resta il guaio di Malpensa:la miglior soluzione è quella di farne un indipendent international hub per attrarre risorse, ma pensate che Prodi e Co ( che odiano il Nord) caldeggeranno questa opzione?
Ah, ti ho linkato sul mio blog.
A presto e auguri

Emanuel ha detto...

Perdona la mia ignoranza, cos'è indipendent international hub?
Sulla sorte della compagnia di bandiera, ritengo probabile che alla fine venderanno ad Air France, con qualche compensazione per Air One anche su Malpensa. Un compromesso di questo tipo potrebbe accontentare tutti, dal cda di Alitalia ai sindacati passando per la verie anime della maggioranza di centrosinistra.

Ciao grazie per il commento e per il link!
Emanuel

marco ha detto...

in un altro paese certe persone sarebbero già in galera ( mi ricorda un po' il caso parmalat ) e non ci si sarebbe preoccupati tanto di questioni come "è la compagnia di bandiera" per smembrare un'azienda fallimentare, ma forse chiedo troppo.

poi magari si poteva anche pensare alla vendita, che sarebbe stata una cosa obbligata, con poco da discutere, a quel punto.

inoltre è anche ora di finirla parlare di "federalismo" e "autonomia" per bifolcherie e bieche ragioni di campanilismo, perché lo sanno tutti che non c'è un "disegno contro la lombardia", il centrosinistra non "odia" il nord, e così via. se si ha così tanto da ostentare bandiere italiane, dare autonomia a certe regioni non per motivi culturali ( dunque non come la valle d'aosta, la sardegna e il trentino-alto adige ) col rapporto decilico che si ha in italia non è "deliberare contro il proprio interesse", è "fare una cazzata immane".

Emanuel ha detto...

Permettimi caro Marco: il federalismo è un'esigenza sentita al Nord, come dimostra l'esito dell'ultimo referedum sulla riforma costituzionale del centrodestra: il 47% di sì in tutto il Settentrione, la maggioranza in Lombardia e Veneto. E poi hai sentito l'esito del referedum a Cortina d'Ampezzo per il passaggio al Trentino? Il problema c'è, minimimizzarlo sarebbe un grave errore. Se non si riesce a far passare la questione a livello nazionale, ben vengano le trattative tra la Regione Lombardia e il Governo per la concessione di "forme e condizioni particoalri d'autonomia" ex art. 116 Cost.
Per il resto speriamo che vendano il più presto possibile Alitalia, compagnia che perde valange di Euro ed è già tanto che qualcuno la voglia comprare. Credo di aver spiegato perchè preferisco la cordata francese, pur con tutti i rischi che comporta.
Ciao grazie del commento e Auguri di Buon Natale
Emanuel

Anonimo ha detto...

Io non sono per le aziende nazionali solo perchè sono italiane, lo considero una gran boiata, conta la qualità e l'utilità! Mi sta bene che Alitalia prenda una decisione volta alla sua sopravvivenza, ma questa scelta ha diversi aspetti molto opinabili:
1) grava su TT per il bene SUO o di POCHI. Cassa integrazione per esuberi: pagan TT chi PIU' chi meno ma si paga.
2) Alitalia servirebbe SOLO il bacino centro-meridionale perchè per i passeggeri e le imprese del nord italia (per 2 milioni di aziende Malpensa è insostituibile) è scomodo appoggiarsi a Roma meglio allora piuttosto ginevra, monaco o francoforte, ed inoltre obbligare il traffico di Malpensa per le rotte internazionali (come il collegamento per N.Y.) a passare da Parigi o Roma è una bastardata (da 7 ore attuali a 11 o più).
3) nel lazio si sta costruendo a Viterbo il 3 aeroporto, il lazio sta rubando parte della ricchezza del bacino del nord perchè da solo non ha mercato, in parte la stanno e vogliono trasferirla a parigi, alla fine il nord è più povero. E' un dato di fatto. dobbiamo pure ringraziarli???
L'"Italia" si impoverisce perchè manca la quota d'introito che si becca la francia.
Lo Stato italiano non è in grado con le politiche attuali e con la sua struttura odierna a produrre ricchezza aggiuntiva, ma solo debito.

caro marco
IL FEDERALISMO NON E' NE' DI DESTRA NE' DI SINISTRA è uno stile di vita che porta a buoni risultati, è una scelta audace che attualmente solo uno statista (non un banale politico italiano che guarda all'oggi) sarebbe capace di capire.
Non ci sarà un disegno programmato contro il nord ma quello che fanno va TT a discapito della lombardia che ha delle problematiche particolari come altre parti del nord (veneto e in parte anche il piemonte) ed ha bisogno di poter agire per risolvere queste tematiche nel minor tempo possibile, cosa che lo Stato, l'Italia, non è in grado di dare.
ne cito alcune:
- SICUREZZA
- INFRASTRUTTURE
- SERVIZI: cercar di mantenere servizi efficienti continuando a perdere i finanziamenti nn è facile. Da notare che la perdita di fondi dipende dalla regia centrale, dalla regia redistributiva "Nazionale" a fondo perduto. nn come la sanità del lazio fallimentare che dipende solo dall'inetta amministrazione locale ad es., o i rifiuti e non solo a Napoli.
- POLITICHE SOCIALI: sono per definizione la spesa più onerosa, come si fa a garantire uno stato sociale che si rispetti senza soldi? e potrei andare avanti.

Il centro sx non odia il nord, ma fa di tt per non farsi amare dal nord.
Il Trentino esiste solo perchè è stato concepito per mitigare gli alto atesini non abbiamo fatto come gli slavi di Tito lo sterminio (Fahr von Trient- Lontani da Trento). I trentini sn veneti, infatti quella zona più il friuli e veneto si chiama appunto triveneto.
Se non ci fossero differenze culturali/sociali bisogna trovare una ragione altrettanto soddisfacente e plausibile (inesistenti), per cercare di capire perchè l'Italia non sia UNA nella sostanza, ma solo una cozzaglia unita da massoni e reali smaniosi di conquista, in cui ci sono esigenze troppo diverse, i problemi sono molto diversi, siamo diversi nel risolverli.
Mi sembra che un certo Massimo d'Azeglio avesse detto "Ora che s'è fatta l'Italia, facciamo gl'Italiani". La Nazione è un sentimento che viene dal basso NN IMPOSTO. vedendo l'altra metà dell'Italia, io non mi sento italiano, MA Lombardo e Padano e mi sento più concittadino di un Veneto e Piemontese, , o di un Emiliano e Romagnolo, ecc. che di un calabrese, pugliese, molisano, laziale, toscano, marchigiano, umbro ecc. Spero di campare abbastanza a lungo per vedere la Nascita delle regioni confederate del Nord e quella sì che sarà una data storica perchè sarà la nascita di una Nazione vera, una Nazione Federale voluta dal basso e che sarà destinata ad andare lontano cosa che fino adesso ci è sampre stato impedito.

Le problematiche delle comunità montane lombarde sono le stesse dell'alto adige o della svizzera e c'è tanta differenza tra un confine e l'altro. Lo stesso capita tra il Friuli il trentino e il veneto. Cm disse di recente Fini c'è uno strano modo di concepire l'uguaglianza.
Come disse il napoletano Napolitano gli Italiani si contraddistinguono nella caparbietà per la loro sopravvivenza. Un modo per farla esplodere questa voglia è di mettere alle strette il centro e soprattutto il meridione, basando gran parte della ricchezza regionale sulla produzione della regione stessa. Basta spendere troppo oltre più di quel che si produce, creando ulteriore debito.
Percui con più convizione meglio procedere per il FEDERALISMO VERO!

marco ha detto...

il fatto che una cosa sia "sentita" non vuol dire niente. tutti vogliamo avere più soldi e vogliamo vivere bene. settentrionalismo e meridionalismo devono sparire: per ragioni storiche e culturali l'italia non ha bisogno di federalismo, l'autonomia se la meritano solo le tre regioni che ho citato, una delle tre in particolare ( la sardegna ) per ovvie ragioni geografiche.

la priorità non è la regione, ma l'italia in toto, e la priorità primaria per ora è spianare le differenze di pil e reddito medio pro capite fra nord e sud: è ovvio che ci sono certe regioni più produttive di altre, è così in francia, in germania e in gran bretagna, perché è logico che intorno al grosso centro abitato si concentrino la ricchezza, il secondario e il terziario, più che altrove, ma questa "esigenza" di federalismo da parte del lombardo-veneto è solo un sentimento di discriminazione piuttosto che di cooperazione, e non va affatto bene.

il federalismo sarà un obiettivo successivamente, quando le differenze di ricchezza fra le regioni saranno spianate. è anche questo che vuol dire "società".

ciao e auguri di buone feste anche a te !

Emanuel ha detto...

Ricapitolando lo stato del dibattito: secondo diversi interventi, il problema Alitalia si iniserisce nel contesto delle politiche per il Nord, dal momento che Air France potrebbe creare difficoltà alle imprese settentrionali e mettere a rischio molti posti di lavoro.
Se a ciò si aggiunge l'esigenza di autonomia non corrisposta dallo Stato centrale, il Settentrione rischia di essere molto penalizzato, pur essendo la parte più produttiva del Paese.

Il rischio di penalizzazione indubbiamente esiste, nonostante ciò rimango convinto dell'opzione Air France. Air One rischia di essere troppo condizionata dalle pressioni politiche e sindacali, mettendo a rischio il risanamento di Alitalia, e non ha una forza industriale sufficientemente forte senza il sostegno delle banche. Inoltre, potrà coprire le quote di mercato lasciate scoperte a Malpensa dall'ex compagnia di bandiera.

Un vivo ringraziamento cmq per il bel dibattito sviluppatosi fin qui.
Buon Natale a tutti!
Emanuel

Tolomeo da Lucca ha detto...

L'international indipendent hub è un'autorità amministrativa indipendente che ,dotata dei caratteri e poteri di un ente pubblico economico, gestisce un aereoporto dai connotati intercontinentali come Malpensa,concorrendo a renderlo interessante per le multinazionali dell'aria. Non vedo alternative per salvare Malpensa da un declassamento che sarebbe certo sia che vinca Airfrance sia che riesca airOne. Purtroppo servirebbe un'efficace azione di lobbyng in sede europea che da sempre manca all'Italia.
Saluti e auguri

marco ha detto...

sì, nonostante la divagazione sono anche io per la vendita, non c'è niente da fare.

Emanuel ha detto...

@ Tolomeo: grazie per la spiegazione
@ Marco: :-)
Auguri a tutti
Emanuel

Anonimo ha detto...

x Marco

il fatto che una cosa sia "sentita" VUOL DIRE TANTO!!!
Significa che sono simili, hanno le stesse esigenze e risolvono il problema nello stesso modo.
Tutti vogliono avere più soldi e star bene???
Giusto, umano.
Tutti possono spendere quel che guadagnano faticosamente??? NO.
Anzi guarda a caso spendono molto di più e male quelli che in teoria non potrebbero e dovrebbero sperperare!!! E quelli che potrebbero e dovrebbero spendere per ristrutturare e migliorare gli assetti produttivi non possono perchè ci sono o troppi veti ai livelli centrali da passare o perchè mancano i soldi che qualcuno divora! (vedesi brebemi, pedemontana ad es.).

Per ragioni culturali l'Italia non dovrebbe esistere se per questo; se leggi la storia d'Italia dall'800 ad oggi è molto evidente che siamo solo una cozzaglia di "culture diverse". L'amor proprio che ognuno debba far la propria parte non è sentito ovunque: a Venezia un inceneritore l'han costruito in 12mesi...invece in campania???
I forestali in calabria??? ce ne sono di cose che evidenziano una diversità moolto accentuata di culture, di modi di pensare.
Il concetto che l'autonomia è meritata per la serdegna non l'ho ben capita. La sardegna è una regione a statuto speciale che come la sicilia è solo un debito nonostante abbia lo statuto autonomo. per ragioni geografiche? e allora? ibiza deve avere lo statuto perchè è un isola??? che regionamento è? invece ce l'ha la catalogna.

settentrionalismo e meridionalismo non possono sparire perchè l'unico modo per eliminare queste due culture è sterminarne una e colonizzare il posto lasciato vuoto dall'altra: semplicemente impossibile.

Le differenze di PIL non si piallano con l'assistenzialismo, ma producendo ulteriore ricchezza, e questa ricchezza si può produrre solo se quelle regioni "parassitarie" venissero costrette a produrre. San Paolo disse in una delle sue lettere non ricordo più verso chi...che chi non lavora non dovrebbe mangiare; in questo caso chi non lavora non può sperperare.

In francia c'è sempre stata una Nazione + - come quella attuale e la struttura centralizzata è ereditata da secoli e secoli di regimi monarchici e imperiali e visto che per loro funziona perchè devono cambiare? la zona parigina inoltre è la regione più ricca della francia, come dire che la zona romana e/o del lazio è la zona più ricca d'Italia.
In germania già le cose cambiano radicalmente per due ragioni. 1) sono a statuto federale, la monarchia da loro non ha attecchito granchè e la struttura statale centralizzata non ha portato a grandi risultati; 2) anche lì c'è un sentimento repulsivo nei confronti di Berlino perchè capitale artificiale, che vive solo di finanziamenti statali ed altrettanto disprezzo anche verso il poco produttivo est della germania, ex sovietica, che però è l'1/3 c.a. del territorio tedesco. I bavaresi sono molto simili ai lombardi ed ai veneti in TT e per TT.
Inoltre c'è da dire che ne' in francia, ne' in germania, le regioni ricche devono trascinare 2/3 del Paese!!! perchè il centro Italia se va bene si auto mantiene, cercando al max di fare piccole creste, ma non produce in eccedenza per gli altri, il meridione è peggio di un buco nero. Rimane solo il nord che deve produrre per sè e per il meridione.
In gran bretagna ci son 3 "stati" di cui uno, la scozia, è quasi completamente autonomo anche sotto l'aspetto legislativo: ha un suo parlamento. per quanto riguarda il galles non so. Anche nel regno unito vale lo stesso discorso della francia per quanto riguarda capitale, zona ricca e centralismo.

La richiesta del Lombardo-Veneto di avere un autonomia è una richiesta per essere premiati per la loro fin troppa collaborazione dalla nascita dell'Italia. E' una richiesta vitale, derivata dalla grigia prospettiva di morire dissanguati. Già si arranca a livello europeo, figuriamoci se si aumenta il regime assistenzialista e lo si prolunga nel tempo.
Se ti informi un po', marco, noteresti che qua al nord di collaborazione tra le regioni europee e tra le stesse regioni italiane confinanti ci sono rapporti di cooperazione, però non ci sono mantenimenti forzati. E' una collaborazione naturale, un rapporto simbiontico proficuo.
Il federalismo è l'unica strada per portare ricchezza aggiuntiva e/o svegliare il pigro meridione che dorme, e il compagno opportunista del centro Italia.
Non si può aspettare di fare un' equa redistribuzione della povertà perchè sancirà solo la fine di tutti e visto che non tutti meritano quella fine è bene e giusto che chi ha messo del cibo nel rifugio sopravviva durante l'inverno, mentre chi si è messo a cazzeggiare come la cicala che perisca o s'inventi qualcosa per campare da SOLA, o che si faccia aiutare un po', ma comunque che si veda che si sta sbattendo il doppio o il triplo per vivere.
Te ritieni che il nord italia (lombardia e veneto in primis) voglia l'autonomia per discriminare, ma non credi che sia invece un modo per non sentirsi discriminati dalla disparità di trattamenti che ci sono con le altre parti d'"italia"???