mercoledì 13 febbraio 2008

QUALCHE IDEA LIBERALE PER IL GOVERNO CHE VERRA'

A quanto pare, il 13-14 Aprile uscirà dalle urne una solida maggioranza di centrodestra.
Nella precedente esperienza (2001-2006), la Cdl mandò in porto alcune importanti riforme, ma sprecò anche occasioni per dare all'Italia quelle riforme strutturali di cui si parla da tempo. L'eccessiva frammentazione del quadro politico costrinsero Berlusconi a troppe mediazioni. Stavolta il Cav si appresta a tornare a Palazzo Chigi con una coalizione bipartitica, perciò non può più fallire: il Paese ha urgente bisogno di alcuni importanti cambiamenti che ci mettano in grado di competere. Ecco quali:

1) Riforme istituzionali: rafforzare il ruolo del Primo Ministro, completare la transizione verso un sistema sostanzialmente bipartitico, abolire il bicameralismo perfetto, creare il Senato Regionale. Sono la conditio sine qua non: senza uno snellimento del processo decisionale, è ardua qualunque riforma.


2) Liberalizzazioni e privatizzazioni: Bersani ha incominciato con farmaci e taxi, ora bisogna proseguire con acqua, energia, servizi: più concorrenza significa prezzi più bassi per il consumatore. Avanti con la privatizzazione di Alitalia.

3) Mercato del lavoro: rivedere drasticamente l'articolo 18. Il limite dei 15 dipendenti ha due effetti nefasti: da una parte costringe al nanismo le nostre imprese, dall'altra crea una divisione tra lavoratori ipertutelati di serie A e lavoratori di serie B.


4) Previdenza: L'abolizione dello scalone ci costerà qualcosa come 10 miliardi di euro. Si torni alla riforma Maroni, si aboliscano i privilegi dei pensionati "baby" con un bel taglio sugli assegni.


5) Tasse e burocrazia: abbassare in modo intelligente il carico fiscale, e ridurre la burocrazie che gravano su cittadini ed imprese. Mentre in Danimarca per avviare un'azienda bastano 3 giorni, in Italia bisogna fare il giro di uffici su uffici.



6) Meritocrazia e formazione: introdurre il criterio del merito in tutti i campi, specie quello della formazione scolastica ed accademica. Oggi lo stipendio dei professori universitari è esclusivamente legato all'anzianità ed il controllo è talmente blando che un docente può anche sedersi in poltrona tutto il giorno. Inoltre, il valore legale della laurea incentiva la nascita di miriadi di Atenei, che pullulano come i funghi, esattamente come gli aspiranti "dottori". Naturalmente, non sempre gli uni e gli altri sono di qualità, il tutto a spese dello Stato.


7) Energia: dipendiamo in modo preponderante dal petrolio, che siamo costretti ad esportare subendo le oscillazioni dei prezzi. Bisogna svincolarsi il più possibile da questa schiavitù, indi bando alle ciance: oggi l'unica fonte alternativa in grado di produrre quote consistenti di energia è il nucleare. Archiviamo il referendum e avviamo una seria politica in materia.

Se il Cavaliere saprà stupirci ancora una volta ed attuare una vera rivoluzione liberale, allora sì che l'Italia farà un bel passo in avanti.

9 commenti:

gaddhura ha detto...

Concordo con tutte le proposte che hai accennato. Inoltre abbiam bisogno di grandi interventi infrastrutturali che, per i diktat di quattro ambientalisti e quattro comunisti non si son potute fare!
Sul nucleare lotto da anni per affermare che non esiste altra possibilità e che il referendum è stato una grossa trappola disposta ad arte da chi voleva renderci schiavi del petrolio, dunque controllabili!
Io punterei anche su un'altra bella legge elettorale, tra le altre cose...Poi, se si vince bene e si riesce a governare posso anche far finta di nulla :)

In generale questo significa che, ovviamente, per ottener tutte queste cose (o anche solo alcune, sarebbe già qualcosa) non dovrà averla vinta Veltroni.
O sbaglio?

PS: bello il tuo blog, ti ho trovato mediante isoladelpensiero..

Saluti!

Emanuel ha detto...

Ciao Gaddhura
benvenuto su questo blog.
E' vero, non ho citato gli interventi infrastrutturali, ma abbiamo bisogno anche di quelli (anche se forse non siamo così indietro come si pensa). Qualche esempio: Tav, inceneritori, magari Ponte di Messina. Purtroppo lobby ambientaliste e contestatarie spesso ne impediscono la realizzazione.
Il referendum sul nucleare si è tenuto in un clima di terrorismo psicologico che ha influenzato i giudizi. Se lo si ripetesse oggi i risultati sarebbero ben diversi.
E poi, certo, ci vuole una legge elettorale ben fatta che premi le grandi formazioni.
Concordo con te: per ottenere un'azione di governo che si avvicini il più possibile a questo programma, deve vincere Berlusconi. Penso in particolare al nucleare, all'art. 18, alla previdenza: le pressioni di sindacati ed ambientalisti sono molto più forti a sinistra che non a destra.
Grazie per i complimenti, passo subito dal tuo blog!
Emanuel

Anonimo ha detto...

concordo con
quanto dite...
e per quanto riguarda il tema di questo post viste le ultime scelte politiche incomincio a sperare che l'ottimismo del popolo della libertà non venga "tradito"...
by

Emanuel ha detto...

Ciao Ladyoscar
benvenuta sul mio blog!
Ripassa quando vuoi
Emanuel

Marcello Spirandelli ha detto...

Le tue proposte sono buone... Magari dovresti essere tu candidato al posto di Berlusconi. Ti chiedo perdono per il ritardo. Forse hai ragione tu. Io sono sempre stato scettico sul popolo del centrodestra e tutte ste allegre cavolate politiche... Io con la lega francamente ho meno a spartire che col Pd. Comunque alcuni valori comuni indubbiamente ci sono. Non illudiamoci che tra questi rientri il cattolicesimo: ci sono cattolici nel Pdl come nel Pd. Sono invece qualcosa di molto sfumato, una sorta di repulsione verso il buonismo. Ma francamente: non si poteva arrivarci tutti insieme? Dovevamo essere guidati come pecore per arrivarci? Sul merito si può e si dovrà discutere. Ma sul metodo... cecidere manus!

Emanuel ha detto...

Ciao Aetius
ti ringrazio per l'endorsement, ma temo che col sottoscritto candidato il Pdl non andrebbe molto lontano...
Vedi Aetius, il problema sul quale ruota la discussione su Pdl e Pd è quale modello di partito vogliamo. Vi sono quelli, come Storace e Casini, ancorati al tradizionale modello del partito identitario, e vi sono quelli, come Veltroni e Berlusconi, che puntano ad un modello di partito "americano", con diverse anime al suo interno e maggiormente personalistico.
Io sto con i secondi, perchè penso che il partito identitario abbia fatto il suo tempo: le ideologie sono finite, il Muro è crollato, perciò bisogna trovare un nuovo equilibrio di sistema.
Per quanto riguarda i cattolici, è vero, sono presenti in entrambi gli schieramenti: nel Pd ci sono i Bobba, le Binetti, i Marini, nel Pdl troviamo i Formigoni, i Mario Mauro, i Mantovano. Nessuno dei due schieramenti può dirsi autenticamente "cattolico", credenti e non credenti sono presenti in entrambi gli schieramenti. Tuttavia, non facciamoci illusioni: su molti temi, il Pdl è assai più vicino alle posizioni della Chiesa. Non dimentichiamoci che sule staminali molti senatori cattolici del centrosinistra votarono assieme ai laicisti, mentre molti democratici cristiani appoggiavano Dico o para-Dico.
Se questi sono i teopop, preferisco Berlusconi.
Alla prox
Emanuel

Anonimo ha detto...

anche io condivido in grandi linee questi punti.
dal governo berlusconi mi aspetto una seria politica per la famiglia e anti-abortista, e un forte avvio alla ripresa economica grazie anche alla detassazione.

Emanuel ha detto...

Pienamente d'accordo, Andrea. Non ho parlato di vita e famiglia perchè conto di farlo prossimamente.
Ciao
a rileggerci1
Emanuel

ladyoscar ha detto...

...comunque vorrei dire che anche Fini non mi pare molto convinto di che cosa voglia dire rispetto per la vita ecc ecc...e tutte le altre questioni che ha chiamato "sensibili"...sappiamo tutti come si espresse al referendum...
l'unica cosa che lo tiene è il Cavaliere ...
meglio così...