martedì 1 gennaio 2008

UNA GRANDE POLVERIERA

Cari lettori

oggi Primo Gennaio, oltre ad essere solennità di Maria Madre di Dio, è anche giornata mondiale per la pace. In realtà, mai come nei nostri tempi tale prezioso dono è messo pericolosamente a rischio.

Gli avvenimenti degli ultimi giorni del 2007 ce lo confermano, con l'assassinio di Benazir Bhutto in Pakistan. In un primo momento Al Qaida sembrava aver rivendicato l'attentato, ora però altre fonti dell'organizzazione terroristica smentiscono e sul lugubre episodio si allungano sospetti ed inquietanti domande: la leader del Partito Popolare era adeguatamente protetta? Perchè è stato negato il visto a guardie del corpo israeliane e di altre nazionalità incaricate di proteggerla? L'inquietudine internazionale è giustificata sia dal fatto che il Paese islamico ha un ruolo chiave nella lotta al terrorismo internazionale, confinando con l'Aghanistan, sia dal fatto che detiene inoltre l'arma atomica: un vuoto di potere potrebbe avere conseguenze drammatiche. Tanto che qualcuno ha ipotizzato un golpe militare.

Nel vicino Afghanistan continua la lotta delle forze Nato contro il nemico invisibile, cioè talebani e qaedisti che insaguinano il Paese. La fragile democrazia rischierebbe di sprofondare nel baratro se le forze alleate non avranno la meglio sullo spietato avversario, mentre tutto il Medio Oriente rischierebbe di essere contaminato.


Fra lotte e speranze: ad Annapolis il premier isareliano Olmert e il leader palestinese Abu Mazen, alla presenza del Presidente Bush, hanno trovato un accordo per il raggiungimento di un accordo di pace. Una pace inseguita da decenni.

In Iraq, dopo mesi di sangue e voci di disfatta Usa, gli americani hanno raggiunto un accordo con alcune bande sunnite per la lotta ad Al Qaida e la nuova strategia del generale Petraeus sta dando qualche buon risultato. Lui è prudente, ma il ministro dell'Interno iracheno parla di uno smantellamento dell'organizzazione terroristica pari al 75%.

Ed infine, l'inquietante ombra di Iran e Sira, che aleggia su tutto lo scenario medioorientale. Le due potenze, fortemente sospettate di aver rimpinzato la resistenza irachena e le organizzazioni terroristiche come Hezbollah, in Libano (altro fronte caldo, dove si trovano anche i nostri soldati), sono guardate con diffidenza da Europa e Stati Uniti e persino l'Onu è intervenuto con un doppio turno di sanzioni nei confronti di Teheran, accusata fra l'altro di volersi dotare dell'atomica.

In verità, lo scenario è tutt'altro che allegro, nonostante qualche progresso. Non ci vuole molto per accorgersi che siamo seduti su una polveriera. La guerra lanciata all'Occidente dal terrorismo di matrice islamica l'11 Settembre 2001 ha esasperato uno scenario già inquieto, e gli errori compiuti da Usa ed Europa, con l'invasione dell'Iraq e l'eccessivo permissivismo nostrano, non hanno certo aiutato. Siamo in guerra, che ci piaccia o no. Fingere che tutto vada bene, tentazione presente in Europa, non aiuterà. Ma ricordiamoci anche che questa guerra non può essere vinta solo con le armi.
Chi crede, ha il compito di invocare il soccorso del Cielo, da Colui che solo può salvarci. "Con la preghiera potete fermare anche le guerre", ha detto Maria a Medjugorie. Così è.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Carissimo Emanuele approfitto della tua nuova pagina space in blogger per augurarti questo nuovo anno.
Preghiamo che sia senza violenza, nella pace e nella Verità.
Preghiamo affinchè ci conformiamo a Cristo.E' lui la nostra pace!
a presto. alex (angel)89

Anonimo ha detto...

Da quando esiste l'uomo c'è sempre stata la guerra, l'omicidio.
Sangue si è sempre sparso per i più svariati motivi. Non dimentichiamoci poi che in EU ci siamo ammazzati per bene fino a 60anni fa...ed eravamo più "civilizzati" di aree del mondo oggi in perenne stato di guerra.
Per assurdo: per eliminare le guerre dovresti eliminare l'umanità nelle sue miriadi sfacettature.

Emanuel ha detto...

@ Alex: ciao grazie della visita. Concordo con te, occorre pregare per la pace, soprattutto quella del cuore, lo Shalom da cui deriva la pace esteriore.
Solo un appunto: mi chiamo Emanuel :-)

@ Ste: cupidigia, sete di potere, nazionalismo, ideologie e divisioni hanno alimentato la guerra durante le varie epoche. Chi studia storia non può non rimanere impressionato dal numero di conflitti che si sono susseguiti. La differenza è che oggi le armi di distruzioni di massa e gli ordigni nucleari possono trasformare la Terra in un gigantesco cimitero. Se finissero nelle mani sbagliate, potrebbero essere seri guai.

A rileggerci
Emanuel

Anonimo ha detto...

ja concordo cn te. L'arma atomica standard per non parlare della H ridurrebbero facilmente la terra in un cimitero per noi inabitabile.
Da un mio punto di vista la speranza è l'ultima a morire, ma come giustamente dice un detto popolare "chi vive sperando muore disperando".
Per evitare che finisca nelle mani sbagliate che si fa se la diplomazia non funziona? visto che per un dialogo servono due o più persone che "collaborano"? la guerra. E' un circolo vizioso.

Emanuel ha detto...

Un circolo vizioso che prima o poi andarà interrotto. Altrimenti andremo di male in peggio.
La dottrina della guerra preventiva, che consiste nell'attaccare prima di essere attaccati, è un'idea nefasta sotto vari aspetti. Eccone alcuni:

1) Difficile stabilire quando qualcuno detiene realemtne armi di distruzione di massa: vedi caso Iraq.

2) Come si fa a decidere se uno Stato è davvero intenzionato ad usare quelle armi?

3) Se io sono autorizzato ad attaccare qualcuno perchè sospetto che voglia usare il suo arsenale, cosa ferma qualcun altro dal fare altrettanto nei confronti di terzi?

4) Se si crea uno status di tutti contro tutti, chiunque può sentirsi sotto attacco e si alimenta la corsa agli armamenti.

Intendiamoci, io non sono di quelli che considerano Bush il diavolo in carne ed ossa: ha condotto in porto anche scelte positive, specialmente in campo etico. Penso per esempio alle limitazioni alla ricerca sulle staminali, confermate tramite veto presidenziale, alle nomine pro-life alla Corte Suprema (Samuel Alito e John Roberts), alla legge sul divieto dell'aborto parziale, all'intervento nel caso Terry Schiavo, al tentativo del Senato di emendare la Costituzione impedendo il matrimonio gay.
Ma sulla guerra in Iraq e sulla dottrina dell'intervento preventivo, non posso che dissentire dal Presidente Usa.

Anonimo ha detto...

sinceramente nn so che dire e cosa pensare. sia se si fa una cosa sia un'altra, le cose nn cambiano siamo impotenti.
D'altronde non si può vivere serenamente col continuo magone di un attacco nemico; come trovo in fondo stressante carcerarsi in casa per paura dei ladri. La cosa è un po' schizzofrenica.