giovedì 27 dicembre 2007

UNA GRANDE MORATORIA PER I MODERNI INNOCENTI MARTIRI

Cari lettori, domani 28 Dicembre, è la festa dei Santi Innocenti martiri, fatti uccidere dal malvagio re Erode affinchè insieme ad essi morisse anche il nuovo Re dei Giudei. Un barbaro assassinio, compiuto proprio da quel potere politico che dovrebbe assicurare pace e benessere specialmente ai più indifesi.

Oggi potremmo pensare che in Occidente una simile atrocità non sia più possibile: viviamo in uno Stato democratico che tutela i diritti del cittadino e garantisce importanti prestazioni sociali, come la pensione e l'indennità di disoccupazione.

Eppure, se riflettiamo con attenzione, ci accorgiamo che ancora oggi esiste una categoria di esseri umani non tutelata dalla legge proprio nel più fondamentale dei diritti. Sto parlando dei bambini non ancora nati, e del diritto alla vita negato dalle leggi sull'aborto.

I numeri di questo legale genocidio sono atroci: in Italia nel 2006 130 mila bambini non hanno visto la luce, oltre 2 milioni in 26 anni di legge 194. Altrove non va meglio: l'Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) parla di 47 milioni di Ivg annue nel mondo e di 1 miliardo negli ultimi 20 anni.Sono numeri da capogiro, che hanno indotto ad un rpipensamento anche certi laici schierati a favore della legge.

Il direttore de "Il Foglio", Giuliano Ferrara ha lanciato un 'interessante idea sul numero del 20 Dicembre. Vi consiglio di leggere il suo bel pezzo :

http://www.la7.it/blog/post_dettaglio.asp?idblog=GIULIANO_FERRARA_-_Gli_editoriali_11&id=1521


Il ragionamento del Nostro è semplice semplice, e fa appello alla coerenza di coloro che, giustamente, hanno esultato per la moratoria universale della pena di morte. Dice in sostanza: giusto impedire l'uccisione di un barbaro assassino in nome della dignità umana, ma non dimentichiamoci che per legge dello Stato vengono regolarmente eliminati essere umani innocenti, i quali non si sono macchiati di nessuna colpa. Perchè allora non proporre una grande moratoria anche per l'aborto?

Il Giulianone è la perfetta dimostrazione di come non basta dirsi a favore della 194 pensando che il problema finisca lì. Il problema non finisce lì, ahimè. Perchè non bisogna dimenticarsi che la legge prevede che si faccia tutto il possibile per evitare il peggio: e i numeri dicono inequivocabilmente che tutto il possibile non è stato fatto. Penso che sulla necessità di aiutare concretamente la donna, non lasciando soli in questa meritoria opera i Centri di aiuto alla vita, possano essere d'accordo sia i sostenitori della normativa sull'aborto, sia coloro, come il sottoscritto, che quella legge vorrebbero riscriverla daccapo.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Il problema aborto è un gran problema, che rispecchia anche la mancanza di maturità delle persone di oggi, incapaci di regolarsi o di assumersi le proprie responsabilità. Perchè io dubito fortemente, anzi ne sono convinto, che tutti quelli che richiedono di avere un aborto artificiale siano in pericolo di vita.
Io nell'ONU non c'ho mai creduto, è solo l'ennesimo palazzo da finanziare. Come la società delle nazioni è un fallimento.
L'ONU è un fallimento in partenza già nella sua struttura con i membri permanenti nel consiglio, di cui diversi, come francia e UK insignificanti se paragonati a colossi geografici come cina, russia, usa, e india. Inoltre nell'ONU si trasla la linea politica della propria nazione, dei propri interessi, praticamente è come se l'Onu non ci fosse. Perchè mantenerla???
Moratoria della pena di morte approvata quasi all'unanimità, peccato che non ha nessun valore giuridico e legale. Uno può benissimo votare a favore e dire "lo faremo" nell'anno del poi e nel mese del mai.

ciao ema

(ho notato che siamo per certi aspetti molto in sintonia eheheh anche se non sono "ciellino")

Anonimo ha detto...

condivido con te emanuele ;)
è scandaloso che certa gente abbia più a cuore i diritti degli assassini piuttosto che quelli di esseri umani indifesi.

marco ha detto...

"giusto impedire l'uccisione di un barbaro assassino in nome della dignità umana, ma non dimentichiamoci che per legge dello Stato vengono regolarmente eliminati essere umani innocenti, i quali non si sono macchiati di nessuna colpa."

non si possono creare le idee altrui sulle proprie, se giuliano ferrara la pensa in un modo si appella alla coerenza con la sua idea, e non mi importa molto di essere coerente con uno dei peggiori giornalisti di sempre. lo stato non può privare della vita una persona così come la pena di morte fa. l'aborto è tutt'altra cosa, è inutile che lo paragonino alla pena di morte, perché potrebbe essere paragonato anche all'estirpazione di tumori ( sono comunque grumi di cellule sane che non possono vivere senza infestare qualcosa ).

guardiamo in faccia la realtà, è una soluzione che non piace ma è l'abc dei diritti civili. dopodiché se una non vuole abortire non abortisce. e no, non è omicidio, perché un embrione di pochi cm senza sistema nervoso, senza sesso e senza organi, non è una persona.

Emanuel ha detto...

@ Ste: è vero, il problema aborto affonda le sue radici in una mancanza di responsabilità. Esso è legato ad una sessualità sbagliata, che viene vista solo come fonte di piacere. Qui ci vuole una forte battaglia culturale per un cmabio di mentalità.
E' vero però che avvengono anche tanti aborti per cause economiche, e qui lo Stato può fare molto ma molto di più.

L'ONU? E' vincolato ai veti del membri permanenti, e anche laddove interviene è spesso legata alle forze messe in campo dai membri principali.
E' vero che la moratoria della pena di morte ha effetti pratici immediati limitati, tuttavia non credo sia del tutto inutile, come ho spiegato in un intervento precedente.

@ Andrea: ok, ma mi chiamo Emanuel :-)

@ Marco: "e no, non è omicidio, perché un embrione di pochi cm senza sistema nervoso, senza sesso e senza organi, non è una persona."
Dunque, quale criterio proponi per definire il termine "persona"?
Ti ricordo che anche un handiccappato o un malato di Alzeimer hanno funzioni nervose compromesse. Non è vero che un embrione non ha sesso, è tutto scritto nei cromosomi.
In realtà, dal momento della fecondazione in poi c'è un continuum evolutivo, non c'è una discontinuità che individui un salto di qualità (vedi il rapporto Warnock). Non esiste a livello scientifico una definizione unanime di persona, e per autorizzare l'eliminazione di un essere umano serve un pò di più di un semplice ragionamento di presunto buonsenso.
Detto questo, ritieni che 130 mila aborti all'anno siano pochi o pensi che insieme, favorevoli alla legge e contrari, si possa fare qualcosa almeno per ridurne il numero?

marco ha detto...

il criterio è quello della chiesa cattolica da duemila anni ad ora: la nascita.

anche un tumore ha un sesso perché le cellule che lo compongono hanno un corredo genetico, e probabilmente ha anche delle terminazioni nervose a volte.

detto questo, siamo tutti d'accordo che l'aborto non è una bella soluzione e che se ne dovrebbe fare a meno quando possibile ( cautela ? ), e che se gli aborti si riducessero staremmo tutti meglio, ma se aumentano le gravidanze indesiderate portate a termine aumentano anche un sacco di fattori negativi, quindi oltre al malessere della "famiglia" ( che generalmente è una famiglia distrutta in partenza ) c'è anche un lato economico globale.

non si può fare un discorso scientifico riguardo all'aborto ( la chiesa non può fare un discorso scientifico riguardo a niente vista la storica incapacità ): il discorso è puramente sociale, e non fa bene arrogarsi i diritti di "difensori della vita", perché è una posizione a senso unico, poiché per quello che riguarda ME è meglio difendere le vite che esistono.

Anonimo ha detto...

Complimenti Emanuel per il tuo nuovo blog.

Ecco il testo della mia adesione che ho inviato al Foglio:

"Caro direttore,

aderisco con entusiasmo alla sua proposta di moratoria contro l'aborto. Come sarebbe diversa l'Italia se fossero nati i 130 mila bambini abortiti nel 2006, e gli oltre 2 milioni eliminati in 26 anni di legge 194! Il nostro sarebbe un paese più giovane, più creativo e con maggiore speranza nel futuro. La cultura antinatalista e abortista dominante negli ultimi decenni ci ha regalato invece un paese sfiduciato, invecchiato e sulla via dell'estinzione. Facciamo sì che le deprimenti previsioni del tipo "nel 2050 un italiano su tre avrà più di 65 anni" oppure "siamo destinati a diventare una società multiculturale" siano sommerse dai vagiti, dai risolini e dagli allegri schiamazzi di tanti nuovi bambini."

Emanuel ha detto...

@ Marco: vado con ordine.

1) Interessante che ti rifaccia alla Chiesa Cattolica anche per controbatterle. Penso sia sintomatico della cultura laicista che non ha una tradizione a cui attingere. Comunque, possono esserci delle evoluzioni del pensiero, anche perché certe conoscenze una volta non c’erano. Per esempio, San Tommaso si espresse in modo critico sull’embrione, ma non dimentichiamoci che è vissuto qualche secolo fa con le conoscenze genetiche di allora. Detto ciò, ho forse citato il Magistero cattolico per affermare la personalità dell’embrione? No.

2) Il tumore avrà anche delle terminazioni nervose, ma per piacere risparmiaci di paragonarlo ad un embrione! Che dovremmo fare, operare tutte le donne incinta per estirpare i feti? L’embrione è un essere umano frutto dell’incontro delle cellule maschile e femminile, la sua formazione e crescita rientra nel corretto funzionamento della biologia umana, tranne casi eccezionali (violenza carnale) è cercato e voluto (alcune ricorrono addirittura alla fecondazione artificiale pur di avere un figlio….), tranne casi eccezionali non mette a rischio la vita della donna. Il tumore maligno soddisfa una sola di queste condizioni? Temo proprio di no.

3)Accolgo con favore il fatto che sei d’accordo con me sulla diminuzione degli aborti. Leggo invece che secondo te “se aumentano le gravidanze indesiderate portate a termine aumentano anche un sacco di fattori negativi”. Ne sei sicuro? Che io sappia nessuna donna si è mai pentita di aver cambiato idea e portato a termine una gravidanza (per piacere non citarmi il caso su un milione: l’eccezione conferma la regola), molte donne si sono invece pentite del contrario: conosci la sindrome post-abortiva? E’ una sindrome psichiatrica molto frequente nelle donne che hanno abortito, che può durare anche a lungo ed può avere anche conseguenze molto gravi. Dà un’occhiata qui: http://www.socialnews.it/ARTICOLI%20DICEMBRE%202005/dicembre2005casadei.htm

4) Si può fare eccome un discorso scientifico, sennò su cosa basiamo le nostre conclusioni? Sul parere della maggioranza? La maggioranza può anche condannare a morte persone innocenti, come accadde a Socrate. E poi abbi pazienza: l’embrione E’ una vita che esiste.

A rileggerci
Emanuel

Emanuel ha detto...

@ Piombo: ciao, grazie per il passaggio.
Hai ragione, siamo un Paese in declino demografico e ci permettiamo 130 mila aborti all'anno. Pazzesco. Folle. Sembra che il masochismo non abbia confini.

A rileggerci
Emanuel

marco ha detto...

1) la tradizione razionale ( è questo il vero nome ) ha qualche anno in più di quello che tu creda e il mio rifarmi alla dottrina cattolica è "il solito paragone". coi miei occhi, infatti, la linea non è esattamente la nascita ma è il passaggio da "embrione" a "feto", che non è ben marcato.

2) here's the deal: io non paragono un tumore ad un embrione, tu non paragoni un embrione ad una persona. un tumore non fa del bene ad una persona, rispetto ad un embrione, mentre un embrione non può essere battezzato, per dirne una, o vincere il nobel, per dirne un'altra, quindi sono entrambi paragoni che non reggono. un embrione potrà "una volta nato" vincere il nobel. dovrà appunto, diventare una "persona", cosa che non è come tale.

3) ci sono donne che si pentono dell'aborto ( non citarmi invenzioni strane come "sindrome post-abortiva" e cose simili ), ed è una cosa naturale, è come perdere una parte di sé, è una cosa analoga alla condizione post-mastectomia nelle malate di cancro al seno. ci sono anche donne che si rovinano la vita per non aver abortito. non è un caso su un milione, se per te è così mi spiace ma vivi nel paese dei puffi.

4) non si può fare un discorso scientifico. ti ricordo che il cattolico non ha precedenti decenti per poter reggere una discussione in materia di scienza, da galileo a darwin, fino alla strampalata opposizione di protestanti e cattolici verso la controintuitività e dell'indeterminismo della fisica moderna ( e della cosmologia ). il discorso sull'aborto è esclusivamente di natura sociale, è inutile tirare fuori la scienza quando fa comodo salvo poi sputarci sopra dicendo che "non è la vera guida dell'uomo" e che "non porta in paradiso".

ricorda emanuel che la scienza non aspetta la tua fede, ma aspetta solo i tuoi occhi. inoltre mi sembra un boomerang il fatto che avendo una formazione accademica umanista ti metta a discutere come se niente fosse di qualche argomento con un punto di vista "scientifico", cosa che ti riesce male perché non hai la forza di dubitare di certe cose, che è uno dei primi modi di aprire gli occhi.

buon anno ( in anticipo ).

Emanuel ha detto...

Caro Marco, forse sei tu che vivi nel Paese dei puffi: la sindrome post abortiva è citata anche nel laicissimo manuale delle malattie mentali, non è un'invenzione mia o del Vaticano.
Inoltre, per un pò di tempo ho studiato Fisica anch'io, per cui l'accusa di scarsa familiarità con il punto di vista scientifico non mi tange.
Va sottolineato, inoltre, che il punto di vista scientifico non è solo quello di Veronesi, ma anche quello di gente come Giorgio Israel, Angelo Vescovi e molti altri ancora.
Altro appunto: io non ho usato argomenti di Fede a sostegno della personalità dell'embrione, tipo l'anima, pertanto perpiacere smettila di citare la Chiesa e i cattolici.
Se hai evidenze da portare a favore dell'aborto, fallo. Ma finiscila, per favore, di accusare gli altri di "incompetenza", perchè in quel caso non so se valga la pena proseguire il dibattito.

Buon anno, anche a te.
Emanuel